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Sezione Ufologica Fiorentina

 

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Storia della Sezione Ufologica Fiorentina

A Firenze, nel 1953, un gruppo di giovani sentì la necessità di fondare un movimento che desse nuova luce ai valori dello spirito. Nacque così il «Movimento Culturale Umanistico». Louis Pauwels ed Ugo Spirito ci indicarono la strada da seguire, ma per gli anni cinquanta erano ancora studi d'avanguardia e non si poteva pretendere che il pubblico seguisse entusiasta le nostre conferenze e i nostri giornali. Tuttavia fu questo un primo significativo passo verso la formulazione di quella «filosofia cosmica» che dapprincipio poteva sembrare un linguaggio da iniziati e che oggi riteniamo fondamentale per quell'«homo novus» destinato a più alte missioni nell'universo. Ed è proprio perché il Movimento Culturale Umanistico sentì la necessità di riesumare antichi testi e documenti storici per un approfondimento di studi sull'origine dell'uomo, in una prospettiva di vita intelligente da estendersi all'intero cosmo, che fino dal 1961 ebbe origine il Gruppo Clipeologico Fiorentino. La stretta connessione già esistente tra la ricerca clipeologica e la problematica ufologica determinò nel 1966 la trasformazione di questo gruppo in Sezione Ufologica Fiorentina.

(di Pier Luigi Brunori, tratto da  UFO in Italia I - Corrado Tedeschi Editore, 1974)

 

Correva l’anno 1971… Sembra un secolo fa, tanto n’è passato di tempo!

Il mensile Il Giornale dei Misteri era in edicola da qualche mese (il primo numero porta la data 15 marzo) e per chi s’interessava di argomenti “insoliti e misteriosi” costituiva una vera novità. Mi ero accorto del giornale perché mia madre, abituale consumatrice di cruciverba e giochi enigmistici, era solita comprare le pubblicazioni della NET, i mitici cruciverba della Corrado Tedeschi Editore sui quali erano apparsi piccoli riquadri di pubblicità - invero molto discreta - che segnalava la prossima uscita di una rivista mensile dedicata al mistero. Era il giornale che aspettavo da tanto tempo… All’epoca avevo già letto qualcosa sugli UFO (o dischi volanti come si chiamavano allora) e mi ero appassionato alla tematica, anche se era difficile reperire libri e materiale; di lì a poco sarebbero spuntate le prime opere di scrittori del calibro di Peter Kolosimo ed Erich Von Daniken, o di autori meno conosciuti come Quixe Cardinale, che già si occupavano a fondo di clipeologia e archeologia misteriosa da diversi anni.

A Milano in quel periodo circolavano già degli opuscoli del Centro Studi Fratellanza Cosmica di Eugenio Siragusa, il cui centro milanese era diretto dal contattista Gianni Schmitt e ricordo bene come entrai in possesso casualmente di uno di questi stampati che parlavano di dischi volanti e di extraterrestri in visita sul pianeta Terra: una domenica mattina davanti alla chiesa dove qualche temerario si era messo a distribuirli con grande scandalo del parroco, il quale peraltro quando fu avvisato da qualche solerte parrocchiano corse a redarguire gli “adepti” che osavano tanto!

Nel settembre 1971 Il Giornale dei Misteri pubblicò con un certo risalto nella rubrica della posta dei lettori la mia lettera, la quale diede il via al fenomeno dei Gruppi di Ricerca, che avrebbe negli anni a venire cambiato radicalmente la situazione della ricerca così da assistere a quello che può essere oggi definito come associazionismo spontaneo, sicuramente un po’ ingenuo e spartano ma anche, se vogliamo, non privo di un certo aspetto culturale.

“La mia idea” - scrivevo nella lettera pubblicata - “sarebbe quella di istituire con la collaborazione dei lettori gruppi di persone atte a raccogliere notizie, articoli, e materiale vario su alcuni fenomeni a carattere misterioso (occultismo, clipeologia, spiritismo…). Eventualmente col tempo si potranno formare dei veri e propri centri, diretti da esperti in materia, naturalmente mantenendosi sempre su un piano serio, senza mai dimenticarsi che il solo scopo di questi gruppi dovrebbe essere quello della ricerca”. E concludevo nell’indicare la redazione del GdM come centro di raccolta di tutte le inchieste e dei dati, onde poter poi ricavare per i casi più interessanti articoli e materiale idoneo per la pubblicazione.

Il grande, indimenticato Sergio Conti, vera colonna portante della redazione della testata fiorentina, che curava la rubrica della posta, rispose entusiasta all’idea e si attivò per organizzare i Gruppi di Ricerca, che negli anni a seguire avrebbero coinvolto migliaia e migliaia di giovani in tutt’Italia con la formazione di centinaia di questi Gruppi (solo in Lombardia nel 1976 ve n’erano una quarantina più o meno attivi!). Quasi inutile aggiungere che la stragrande maggioranza dei Gruppi si occupava del fenomeno UFO, allora piuttosto in auge.

Si creò così una rete fitta di collaborazione e raccolta dati, anche se logicamente il più delle volte si era immersi nell’improvvisazione e nella confusione unite a inesperienza e a una cronica mancanza di mezzi che non potevano non incidere sui risultati finali. Spinti da un genuino entusiasmo e da una voglia di fare, molti di questi Gruppi riuscirono però a raccogliere dati e segnalazioni che sarebbero poi servite per compilare casistiche e statistiche come questa che avete tra le mani, ché altrimenti sarebbero andate perse. Sempre in ambito ufologico furono riportati alla luce vecchi casi e ci furono nuove inchieste con nuovi elementi. Questi Gruppi, “spesso animati dalla figura di un presidente-fondatore-factotum” ha scritto Maurizio Verga in un articolo uscito su Internet: www.ufo.it/testi/art-lomb.htm - “rappresentarono la principale struttura operativa capace di raccogliere materiale sull’argomento ufologico e di effettuare un primo abbozzo di inchieste sugli avvistamenti locali”.

Il mio Gruppo di Ricerca, Rigel 2001, aveva tra i componenti - oltre a me - Riccardo Germinario, Patrizio Mafara, Angelo Ferlicca e Salvatore Galeotta, più altre persone che si avvicendavano come collaboratori saltuari. Il Giornale dei Misteri ospitò diverse inchieste effettuate dal centro: ricordo i casi di Clusone (Bergamo) del dicembre 1954, di Chignolo d’Isola (Bergamo) del 29 ottobre 1973 e di Abbiate Guazzone (Varese) del 24 aprile 1954, un classico dell’Ufologia che venne rivisitato per l’occasione.

In quegli anni cercammo di formare una sorta di federazione dei Gruppi lombardi e organizzammo anche un incontro a Milano cui parteciparono alcuni Gruppi della regione. Sergio Conti e Solas Boncompagni vennero a trovarci mentre si stavano recando a Parigi per portare il loro saluto. Tutto questo portò alla pubblicazione nel 1976 - se mi ricordo bene la tiratura iniziale fu di circa 100 copie - del Rapporto UFO in Lombardia 1974. Un fascicolo fotocopiato che raccoglieva tutti i casi dei quali eravamo venuti a conoscenza accaduti nel 1974 in Lombardia grazie anche alla fattiva collaborazione degli altri Gruppi di ricerca della regione che collaboravano con noi.

Erano davvero tempi pionieristici: si cercava d’intervenire in modo tempestivo nei luoghi dov’erano stati segnalati casi di un certo interesse, s’interrogavano i testimoni, si scattavano le foto di rito, si esaminavano eventuali tracce a terra (ma purtroppo mancavano i mezzi per fare analisi specifiche dei reperti), si custodivano gelosamente tutti i ritagli di stampa che parlavano degli avvistamenti, si elaboravano rapporti sulla base dei dati ricavati e a malapena si usavano le fotocopie (venivamo dal ciclostile): a pensarci ora che abbiamo a disposizione computer, macchine fotografiche digitali e cellulari tuttofare sembra un’epoca remota e persa nelle nebbie del tempo...

E poi si potevano avere strane sorprese. Ricordo benissimo che durante un’inchiesta a Pavia su un caso di una certa importanza, un incontro ravvicinato con un oggetto volante non identificato (vedi il caso del 10 luglio 1974 in questo volume), circolava insistente la voce che i carabinieri avessero inchiestato a lungo il fatto raccogliendo un voluminoso dossier in merito, forse perché c’era di mezzo come testimone un vigile urbano con la sua famiglia. Presi allora l’iniziativa di scrivere una lettera raccomandata al Comando dei carabinieri di quella città per avere ulteriori informazioni in merito in qualità di presidente del mio Gruppo di Ricerca. Una sera, tornando a casa dal lavoro, trovai mia madre tutta agitata perché in mattinata, con tanto di auto e uomini in divisa, si erano presentati in casa i carabinieri con la mia lettera! “Prima di andarsene” - mi raccontò mia madre – “mi hanno detto di dirti che loro non possono dare nessuna notizia in merito a quello che è accaduto a Pavia perché non sono autorizzati a dare informazioni su certe cose, e guardati bene da fare simili richieste”. Ricordo che quella sera stessa informai dell’accaduto il compianto Giancarlo Barattini del CUN - centro con il quale avevamo ottimi rapporti di collaborazione - e l’amico Vittorio Cinelli, sempre del CUN, che ricordo con affetto e che allora frequentavo assiduamente. Ambedue rimasero sconcertati dal fatto ed effettivamente era molto strano scomodare pattuglie di carabinieri per una tale richiesta, perfino un po’ ingenua, fatta da una persona come il sottoscritto che non faceva parte di un’associazione regolarmente costituita… Ma i tempi evidentemente erano quelli.

Ricordo le tante ore rubate al sonno, le conferenze organizzate qua e là per la regione, le prime trasmissioni alle radio libere a cui partecipavamo con una certa trepidazione per il timore di prestare il fianco ad accuse d’interessarci di fantasie mentre tutta l’Europa e anche l’Italia erano preda di una “rivoluzione” fatta di moti di piazza, di cultura “alternativa” e di continui scontri tra opposte fazioni politiche che sfociarono poi nel terrorismo rosso e nero. Certamente ci sentivamo presi in giro e guardati con una certa sufficienza, ma l’entusiasmo e la voglia di cercare una risposta alle tante domande che avevamo in testa ci spingevano a continuare. Ricordo che ero piuttosto pessimista sul fatto che si riuscisse, prima o poi, a dare una spiegazione esaustiva del fenomeno UFO e ritenevo in un certo qual modo tempo perso quello della ricerca, anche se la speranza ovviamente ci spronava a continuare. A distanza di 30 e più anni posso dire che la percezione che avevo allora si è - finora - dimostrata giusta, anche se alcuni passi avanti sono stati fatti: l’enigma degli UFO persiste in tutti i suoi vari aspetti oggi come a quell’epoca.

Frequentavamo regolarmente la redazione del mensile Gli Arcani dell’editore Giovanni Armenia - che è poi diventato il mio editore di riferimento - che ci sottoponeva le novità che stampava sugli UFO e ci chiedeva un giudizio di massima; qualcuno del mio Gruppo bazzicava anche la redazione di Pikappa, un mensile voluto da Peter Kolosimo che era uscito per un paio di anni a Milano per i tipi della Sugar e aveva goduto di una certa popolarità; e come dimenticare il mitico congresso dei Gruppi di Ricerca organizzato a Firenze dal GdM nel 1978 che convogliò da tutt’Italia centinaia e centinaia di partecipanti entusiasti? Fu un evento realmente unico nel panorama mediatico legato all’associazionismo del settore nel nostro paese.

Sono pezzi di memoria comune che molti tra i lettori di questo libro ricorderanno con nostalgia. Ma, come in tutte le cose, venne un momento di stanca. Le persone che collaboravano con me erano molto giovani e - come si è detto - era in auge una sorta di “rimbambimento” a livello di massa, si metteva la politica dappertutto, per cui chi mostrava disinteresse per i “movimenti” era considerato un qualunquista. All’epoca avevo già passato da un pezzo i 20 anni, ero impegnato nell’attività lavorativa e cercavo di starmene alla larga dai vari gruppi e gruppuscoli più o meno politicizzati che volevano cambiare il mondo; non così un paio di membri del Gruppo, che scelsero strade diverse e si fecero coinvolgere.

Di fatto con la fine degli anni ’70 il fenomeno del gruppismo si sgonfiò rapidamente, anche perché aveva ormai esaurito la sua spinta iniziale. L’interesse per gli UFO scemò quasi di colpo e si entrò in un periodo piuttosto oscuro, una sorta di buco nero che perdurò a lungo.

Nel 1980 a Milano si tenne un incontro sul tema ufologico voluto da Gianni Settimo di Clypeus e dai membri di un Gruppo torinese cui parteciparono una sessantina di persone; una sorta d’incontro interregionale, che costituì - almeno per me - un allontanamento dalla scena ufologica nazionale.

Ma questa, si dirà, è un’altra storia...

(di Dario Spada, tratto da UFO in Italia IV - Corrado Tedeschi Editore, 2005)

 

 

LA SUF E IL GRUPPISMO DI RICERCA IN ITALIA

 

Nel 1947, come allora accadeva sempre per le vacanze scolastiche estive, io e i miei ci trasferivamo nella nostra città natale, Sansepolcro, fino ai primi di ottobre, e fu proprio in quell’estate (saranno stati gli ultimi di luglio) che verso sera mi capitò di sorprendermi vedendo - dalla Porta Fiorentina della mia città da cui si dominava un lungo tratto appenninico e a iniziare da sud-ovest, ossia dalla gibbosità della montagna di quel Caprese che dette i natali al grande Michelangelo - una grossa meteora gialla che velocissima attraversò gran parte della linea dell’orizzonte. Lì per lì non detti alcuna importanza al fatto, che si svolse in pochi secondi, ma dovetti ricredermi pochi giorni dopo e cioè il 6 agosto, quand’ebbi modo di osservare dalla periferia nord una meteora che sorvolava i tetti delle case a un’imprecisabile altezza, ma comunque bassa, pervenendo sempre da Caprese, per poi scomparire come la prima a nord-est; questa volta però apparve maestosamente bella e lenta, con traiettoria perfettamente orizzontale e con anelli, di color giallo-verdi. La professoressa Fussi della Sezione Termopluviometrica dell’alta Val tiberina disse che “si comportava in maniera impropria ai corpi astrali”.

Per me l’eccezionale visione segnò l’inizio di un desiderio che si sarebbe concretizzato in seguito: creare un Gruppo di Ricerca di simili fenomeni nel passato della storia umana, anche perché già dal 1936 (avevo allora solo 14 anni) avevo ritagliato da un quotidiano la notizia della presenza nel cielo dell’Oklahoma di una misteriosa astronave… Mi ero così prefisso un compito per tutti gli anni a venire.

Inizialmente durante i periodi estivi ebbi la cooperazione di alcuni giovani ricercatori dell’insolito biturgensi (Biturgia è l’antico nome di Sansepolcro) unitamente a quella del giornalista sportivo Pier Luigi Brunori. Ma solo il 12 dicembre 1953 con quest’ultimo e l’insegnante Giovanni Foralossi potei procedere alla costituzione di un Movimento Culturale Umanistico Fiorentino con atto notorio redatto dal notaro Francesco Fontana. Scopo di questo Movimento apolitico era di dare nuova luce ai valori spirituali su indicazione di Ugo Spirito e Pietro Ubaldi. Si trattava di studi d’avanguardia poi sostenuti negli anni ’60 dalla rivista internazionale Pianeta e ne Il Mattino dei maghi da Louis Pauwels e dall’amico Jacques Bergier. Tali studi dovevano costituire un primo significativo passo verso la formulazione di una nuova “filosofia cosmica”.

Intanto dal ’54 si era sparsa la notizia dell’operato del CIRNOS di Ernesto Michaelles (o Thayaht), alla morte del quale purtroppo l’archivio di statistica delle segnalazioni ufologiche andò perduto.

Nel 1957 fu poi diffuso un Rapporto sull’aviazione elettromagnetica da parte di Alberto Perego e del suo CISAER che sosteneva la teoria di un rapporto tra UFO e politica, teoria che non ebbe un seguito.

E fu negli anni 1959-’60 che furono da me distribuiti quattro ciclostilati, diffusi per il tramite degli allora Espressi Biffi - casella 7287 - come dovuti a un presunto Movimento Aquilonare, in quanto in quel periodo c’era chi sosteneva che i dischi volanti penetrassero nella nostra atmosfera da zone polari e il vento Aquilone spira infatti da nord-est. In tali ciclostilati figurava una ridotta cronistoria cronologica mondiale sulla presenza nei cieli terrestri di oggetti volanti non identificati e per la prima volta sul n. 3 apparivano linee programmatiche annuncianti la necessità neoumanistica di una ricerca clipeologica su tutto lo scibile conosciuto. Fra l’altro in quel comunicato precisavo che per percorrere in un futuro domani gli spazi cosmici occorreva anzitutto esserne degni e che l’umanità, risalendo alle origini della sua storia attraverso un riesame del suo patrimonio culturale, cercasse di detrarre dai miti e dai simboli la concretezza di fatti realmente accaduti per la ricostruzione del suo passato sconosciuto o comunque dispersosi nel tempo. E la conoscenza delle verità ancora nascoste originarie avrebbe potuto contribuire a offrire ai futuri nostri astronauti certezze per arrecare aiuto - novelli Colombo - a creature intelligenti cosmiche di un’evoluzione inferiore. Solo così, scrivevo, ci saremmo potuti considerare “su un piano più elevato e più vicino ai voleri di Dio”. E accennavo inoltre alla necessità di un’“etica superiore cosmica” perché l’universo è come un’“università di Dio”. Forse non è ancor oggi un giusto obiettivo quello di far parte pure noi di tale augusto ateneo? È dunque auspicabile che qualcuno getti quanto prima le basi per quell’universalismo capace di abituarci all’idea di un’evasione dal proprio pianeta con una mentalità diversa e libera dalle limitatezze terrene.

Nel 1966, su unanime decisione dei componenti, si ebbe la completa trasformazione del Gruppo Clipeologico in Sezione Ufologica nell’ambito dello stesso Movimento Culturale Umanistico Fiorentino.

Nel marzo 1971 l’editore Corrado Tedeschi iniziò la diffusione nazionale del suo pionieristico Il Giornale dei Misteri, soprattutto per interessamento di Giulio Brunner, che ne diventò il direttore coadiuvato dal redattore Sergio Conti, quest’ultimo già componente della SUF.

In una storica riunione in casa di Pier Luigi Sani furono scelti i collaboratori iniziali del mensile e la SUF iniziò così la sua attività pubblicistica presentando nel nuovo mensile articoli e segnalazioni di Clipeologia e Ufologia. Da allora si rivelò particolarmente prezioso l’apporto di lettori che inviarono documentazioni, le quali furono via via raccolte e costituirono un eccezionale archivio per ricchezza di segnalazioni. Tale archivio permise alla SUF di dar inizio alla stesura dell’originale collana di UFO in Italia. Il primo volume, stampato dalla Tedeschi di Firenze, risale all’aprile 1974 (oggi in II edizione) e riguarda il periodo 1907-1953; il secondo (attualmente esaurito), pubblicato nel 1980, riguarda il periodo della grande ondata del 1954; e il terzo, pubblicato in edizione UPIAR di Torino nel 1990, riguarda il periodo 1955-1972.

L’attività pubblicistica della SUF sul Giornale dei Misteri continua tutt’oggi e dal giugno 2000 la Sezione fa ufficialmente parte del CUN, Centro Ufologico Nazionale.

Quando si parla di “gruppismo di ricerca” ‑ e alludo a quello italiano ‑ provo in me tanta tristezza e nostalgia, non tanto per i decenni andati, non tanto per l’attuale constatazione che quanto avevamo in programma di effettuare è stato realizzato soltanto parzialmente e a rilento, ma soprattutto perché avendo dedicato tutto me stesso per ben 27 anni a un giornale che si può definire storico, e non solo per avere dato vita al gruppismo, dovetti alla fine del ’98 deliberatamente abbandonarlo, nonostante fosse stato per me uno degli impegni culturalmente più soddisfacenti e importanti del mio esistere.

Ancora vivo ho il ricordo di quel primo giorno del novembre ’72, allorché in una sala dei bellissimi chiostri di Santa Croce in Firenze, dinanzi a gruppisti presenti e venuti da ogni parte d’Italia, io e altri del GdM ‑ così mi piacque definirlo in sigla ‑ con quell’entusiasmo generale che ci distingueva demmo ufficialità alla costituzione dei Gruppi di Ricerca, attuando quanto in una sua missiva - e lo si è appena letto nella prefazione precedente - ci aveva suggerito di fare un allora soltanto lettore e oggi scrittore Dario Spada. Fu quello il primo congresso e avvenne a una perfetta distanza di un biennio dal misterioso episodio della nota “campana di Carpegna” che il 1° novembre 1970 per la prima volta suonò da sola, quasi a voler anticipare che il tempo era ormai maturo per impegnarsi a districare i misteri insoluti che ancora ci attorniano. Per me l’importanza di quel momento storico che ci affratellava nelle ricerche era grande, poiché avvertivo già la necessità di un neoumanesimo per indagini nel più lontano passato a conferma di quanto si andava dicendo o scrivendo. E non era ancora il tempo di parlare di universalismo, dell’importanza cioè di porre le basi per una “nuova filosofia” quale esigenza di una conquista dello spazio, filosofia che nascondeva profonde, secolari aspirazioni umane.

In quel novembre del 1972 era come se si diffondesse nell’aria un anelito che ci avrebbe iniziati a intuire diversamente quanto saremmo riusciti via via a scoprire. Pareva ‑ ebbi già modo di scrivere ‑ che Dio avesse desiderato ormai qualcosa di più dall’uomo, perché ciò ci avrebbe giovato a rivelare verità per contribuire a incontrarci e ad affratellarci in futuro con altre creature cosmiche di noi più o meno degne. In quel giorno forse anticipammo proprio, senza avvedercene, quella filosofia che oggi vado con identico entusiasmo propugnando, una filosofia universalistica necessaria - insisto - per comprendere differentemente e divenire domani elementi operanti di una comunità cosmica.

In quel giorno fu come fare un passo avanti, perché sentivamo che tutto quanto ci stava accadendo era in qualche modo legato a quello che anni addietro aveva già scritto la stampa a caratteri cubitali sostenendo che eravamo “alla vigilia del più grande evento della storia del mondo” dando per certo che ricognitori extraterrestri avevano sorvolato la Terra. E ricordo di aver commentato che l’uomo avrebbe così umiliato ancora una volta la sua secolare alterigia da quando Galileo ridusse il nostro piccolo pianeta alle dimensioni di uno fra i più piccoli che girano attorno al Sole.

Moltissimi furono i lettori del GdM che risposero plaudendo alla proposta di Spada, raccomandando che il tutto sarebbe dovuto risultare condotto su un piano di assoluta serietà e correttezza e sul filo della più accurata documentazione. E così infatti fu. Una volta effettuata la costituzione dei Gruppi di Ricerca attuammo un programma con i nomi dei primi promotori, iniziando di mese in mese la segnalazione dei nuovi aderenti, ripartiti per argomenti a cui si dicevano interessati. Fu costituito un comitato centrale formato da Conti, Brunner, Boncompagni, Moretti, Orlandi e Lamperi.

I lavori di quel 1° novembre furono aperti dall’allora direttore del GdM Giulio Brunner e dagli altri componenti del comitato, seguiti dagl’interventi del pubblico: 28 Gruppi, formati sia da ragazzi che da adulti. Negli anni successivi seguirono altri congressi, ai quali aderì un numero sempre maggiore di Gruppi, così nel 1978 ‑ periodo di più ampi consensi e di più numerose costituzioni gruppistiche italiane ‑ se ne contavano oltre 200 e il loro contributo culturale su tutto lo scibile fu notevole, tanto che non solo fu possibile diffondere documentazioni che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute, ma anche creare veri e propri dossier assai rari e uno schedario dell’insolito che - accuratamente raccolto dai componenti della SUF - esiste e si aggiorna tuttora ed è quello su cui si basa appunto anche il presente volume.

(di Solas Boncompagni, tratto da UFO in Italia IV - Corrado Tedeschi Editore, 2005)

 

Il gruppo della SUF ha aggiornato il proprio Archivio fino all’anno 1995. Dal 1996 il lavoro di catalogazione e di raccolta delle schede è stato continuato da Solas Boncompagni che nel giugno 2000 fa anche parte del Centro Ufologico Nazionale (C.U.N.) in qualità di Coordinatore Nazionale Documentario coadiuvato da Franco Mari (Consigliere del C.U.N.)

Fra i due nasce una proficua collaborazione che porta alla completamento del lavoro di aggiornamento dell’Archivio e alla formazione di un indice computerizzato di tutta la casistica italiana dal 1900 fino ai nostri giorni con oltre 10.400 casi raccolti aggiornati al marzo 2007.

 

Il 20 Ottobre 2007 si è tenuta a Firenze la riunione che ha visto la ricostituzione ufficiale del Movimento Culturale Umanistico (MCU),ai sensi dello Statuto con l'individuazione dei Soci.L'assemblea dei Soci ha approvato il Regolamento .Il Consiglio Direttivo del MCU è stato riformato nelle persone dei Consiglieri Solas Boncompagni, Franco Mari e Mauro L. Panzera.Presso il MCU sono stati costituiti quattro Gruppi di studio: - La Sezione Ufologica Fiorentina /SUF (Coordinatori Nazionali Lucio Artori,Alessandro Sacripanti e Franco Marcucci).- Il Gruppo Clipeologico (Responsabile Solas Boncompagni). - Il Gruppo Esobiologico (Responsabile Lucio Artori). - Il Gruppo Criptozoologico (Responsabile Maurizio Monzali assistito da L. Artori). - Il Coordinatore dell'Archivio Centrale è S.Boncompagni ,assistito da F. Mari .Il socio Gaetano Anaclerio si occuperà della SUF e delle problematiche legali.Il Socio Vincenzo Campanelli è il Webmaster del Sito Internet ed il Coordinatore Informatico della SUF.

 

 

 

 

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